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Yoga e appropriazione culturale

Lo yoga affonda le sue radici nell’India antica, ma molti insegnanti moderni sembrano dimenticarsene.

Non solo. Tanti tendono a fare proprie forme di espressione che non appartengono non solo al mondo Occidentale, ma che non dovrebbero neppure far parte dello yoga stesso.

Questo fenomeno si può chiamare “appropriazione culturale” ed è sempre più diffuso, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, che vedono da molto tempo la cultura dell’acquisizione e modifica degli usi e costumi di altri popoli.

Appropriarsi di una cultura significa acquisirne i simboli, le abitudini, gli elementi fondanti, ma in modo non rispettoso.

Nello yoga, ad esempio, il fatto di utilizzare la parola “yoga” per identificare acrobazie, esibizionismo e molto altro, costituisce una forma di appropriazione.

Lo stesso accade nel momento in cui si insegni in una classe tralasciando il Sanscrito, oppure non spiegando davvero nulla in merito alle radici della disciplina.

Per spiegare ancora meglio che cosa sia l’appropriazione culturale nello yoga, e come nel mio centro yoga a Torino si cerchi di combatterla il più possibile, ho creato un video, che potete vedere qui sotto.

Per questo video, e per trattare il tema dell’appropriazione culturale nello yoga, mi sono ispirata al lavoro di Susanna Barkataki, che ha anche realizzato un summit, che potete seguire (in inglese) a questo indirizzo.

Vorrei conoscere la vostra opinione in merito, e capire come voi, da praticanti o insegnanti di yoga, cercate di combattere il fenomeno dell’appropriazione culturale.

Stefania

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